Monterosso - Digitalpx - Foto e guida alle Cinque terre e...

PXLzone 2.0
Vai ai contenuti

Menu principale:

Guida

MONTEROSSO


La prima delle cinque terre per chi arriva dalla parte di Genova è Monterosso.
Si trova adagiato nell'insenatura formata dalla costiera delle 5 Terre delimitata da punta Mesco
Il borgo è diviso da una collina rocciosa che separa anche la sua breve spiaggia dal lungomare di Fegina.
Di particola re interesse è la chiesa parrocchiale del 1307 dedicata a San Giovanni Battista,con la facciata a strisce bianche e nere e il rosone gotico.
Il promontorio del Mesco è sormontato dalle rovine del cenobio di S. Antonio Abate dove per alcuni secoli i monaci segnalavano con delle fumate di giorno e dei falò la notte l'avvicinarsi di navi pirata.
Ai piedi del versante del Mesco si trova la villa che era stata residenza del poeta Eugenio Montale.
Sopra al colle dei capuccini una volta sorgeva  una fortezza recinta di mura il "castrum" che fu nel corso degli anni di possesso degli Obertenghi,dei Doria e dei Fieschi.
A Monterosso dopo la Seconda Guerra mondiale è iniziato un notevole sviluppo edilizio che ora ha ormai raggiunto la saturazione.Le abitazioni dalla parte del borgo antico si sono sviluppate lungo il torrente nell'interno fino all'inizio della collina.Dalla parte di Fegina si è sviluppato lungo il mare e lungo i Torrenti Molinelli e Mesco che sono stati ricoperti e sono diventati dele strade.


Storia del nome

Il motivo di questo nome non lo si saMonterosso, un'ipotesi ne vede l'origine nella colorazione rossiccia dei monti al tramonto ma molto verosimilmente trae origine intorno al mille. Infatti il signore del castello ,i marchese degli Obertenghi che facevano capo ad Oberto 1° conte dei Luni era chiamato "rufus" dal colore rossiccio dei capelli .La collina era quindi chiamata in dialetto " u munte du russu" cioè il monte del rosso.

Storia del Borgo

Nell'epoca etrusca era formato da un gruppetto di abitazioni sparse sul fondo della valletta formata dalla località Buranco e della via chiamata l'Erta. Successivamente ci fu una insediazione alla sommità della montagnola dove inalzarono la chiesetta dedicata a San Cristoforo. Ricevette incremento dall'esodo delle popolazioni che fuggivano all'invasione di Rotari dei Longobardi nel 644 e da allora la storia del borgo fu legata a quella del Santuario di Soviore. Nel XI secolo gli abitanti ella vallata si spostano verso la spiaggia resa più sicura dalla potenza navale di Genova.

Ci furono periodi di miseria funestati da epidemie , tempeste e incursioni dei pirati

Durante l'ultima gurra la galleria che collega Monterosso a Fegina fu usato come rifugio antiaereo. Il bombardamento dei caccia bombardieri distrussero il municipio, un caseggiato, e un'arcata del ponte ferroviario.

Negli ultimi giorni di guerra i tedeschi da una batteria presso Riomaggiore cannoneggiarono il paese mietendo due vittime e colpendo la chiesa dei frati;un proiettile entrò in chiese e cadde davanti all'altare senza esplodere.

Proverbi Locali
Da setembre a se tagiacu ca pende
trad.
Di settem­bre si taglia quello che pende

Nadàu sensa nèive i nu va 'na grana de pèive
trad.
Natale senza neve, non vale una grana di pepe

Una Favola


In una notte di luna piena gli abitanti riuniti presso il mare decisero che si poteva arrivare alla luna. Qualcuno pensò di mettere delle botti una sopra l'altra. Dato che di botti a quei tempi ce ne erano tante, cominciarono a radunarle e a sovrapporle e di tutte le dimensioni. Più ne arrivavano e più erano issate, fra l'entusiasmo dei presenti. Quando l'entusiasmo fu al colmo, ci si accorse che mancava una sola botte per arrivare alla luna. Visto che non ne arrivavano più, fu dato ordine di toglierne una di sotto e aggiungerla di sopra. Tra il silenzio attonito dei presenti fu iniziata la delicata operazione, ma la torre crollò con grande fragore. Qualcuno, più ottimista, rima-se convinto della riuscita dell'impresa e che la luna, in ringraziamento avesse rimandato giù le botti, indispensabili per la vendemmia ormai imminente.



 
Torna ai contenuti | Torna al menu