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VERNAZZA
I segni del passato sono tuttora vivi: alcuni fortilizi, ruderi di castelli, muri di cinta. Il paese si adagia sulle sponde di un torrente, il Vernazzola, che scende pigro e talvolta impetuoso dall'ombrosa vallata di pini, lecci e ca-
Protesa verso il mare, tanto da essere chiamata « la piccola Venezia delle Cinque Terre », negli ultimi decenni ha avuto uno sviluppo edilizio lungo il torrente verso l'interno, oltre la ferrovia. Lo scrittore poeta Ettore Cozzani la descrisse nel suo « Regno perduto ».
La Chiesa Parrocchiale, dedicata a S. Margherita , (festa il 20 luglio), ha le sue fondamenta letteralmente bagnate dal mare. La facciata originaria era dal Iato opposto all'ingresso attuale(un tempo tutte le chiese erano rivolte ad Oriente): vi si accedeva da una stradina che, partendo a lato dell'attuale portone di ingresso, portava, attaccata al muro della chiesa lato mare, a una piazzetta retrostante. La chiesa fu poi allungata di circa 12 metri; ha subito notevoli trasformazioni e furono aggiunte quattro colonne. Dal 1964 al 1970 i lavori di restauro dell'interno riportarono la chiesa alla purezza e severità delle linee primitive, mettendo in risalto, anche con l'abbassamento del pavimento, le due parti costruite in epoche diverse. L'altare barocco, del 1750, è stato rimosso e collocato di lato nella parte posteriore. Sono state aperte grandi finestre protette da robusti vetri per evitare eventuali infiltrazioni di acqua durante le mareggiate.
Il Castello sul mare, sorge in posizione strategica sull'enorme pennello di roccia che si protende sul marea naturale protezione della piccola insenature nel 1182 fu assediato ed espugnato dalla Repubblica di Genova;Nel 1896 la torre fu tagliata diametralmente da un fulmine, che uccise una persona e ne scaraventò un'altra nel campo sottostante (un quadro votivo al Santuario di Reggio ricorda l'episodio). In parte demolita dai tedeschi, fu ricostruita del tutto dopo la guerra.Altra costruzione difensiva si trovava dall'altra parte a nord del paese: vi rimane solo una grossa fetta tagliata in senso verticale e qualche tratto di mura. Buona parte delle mura venne demolita quando, nel secolo XVI, fu costruito il convento dei Frati francescani conscale annessa chiesa e campanile. Lungo i muri di cinta esistevano cinque porte. Quella rimasta, nelle vicinanze della torre, a nord, viene chiamata «bucca di frati» cioè porta vicina al convento. Il convento fu poi abbandonato. Restaurato in seguito, fu adibito a sede del Comune e delle scuoleDue altre torri di difesa furono costruite contro eventuali attacchi terrestri
Proverbi Locali
"Chi mensùna prestu truna"
trad.
chi menziona presto tuona
(quando si parla di una persona questa dopo poco passa davanti a chi l'ha nominata).
Il Santuario di Reggio
Pare che a Reggio fosse il nucleo originario e la chiesa matrice della "plebanìa" di Pignone e di Vernazza.Il Santuario sorge sul pendio della vallata interna, a 310 metri di altitudine. Il vasto e ombroso piazzale, ricco di alberi fa da cornice alla chiesa ove si venera una Madonna nera col Bambino, la cui festa è nella prima domenica di agosto. Sotto la chiesa vi è una cripta sulla quale, verso il 1000, venne eretta la chiesa nello stile basilicale e trasformata poi, nel secolo XIV, a croce latina. E' probabile che la cripta servisse da rifugio e da luogo di preghiera per sfuggire alle scorribande dei barbari, che venivano dal settentrione. Alcune tombe antiche, di cui rimangono notevoli vestigia, sono state scoperte in questo secolo. l'immagine della Madonna fu incoronata dall'arcivescovo di Genova il 7 agosto 1853. Nella chiesa vi sono alcuni interessanti quadri ex voto.